Calamari ripieni di quinoa e salsa Amashoyu
Dovete rassegnarvi, non sempre riesco a fare delle foto decenti, spesso il cellulare è la scelta più rapida e anche se la qualità non è eccelsa resta l’unica soluzione per uno scatto veloce prima di armarsi di forchetta e coltello ed assaggiare quanto preparato.
Questa ricetta mi è venuta in mente dopo la lezione dedicata alla cucina orientale del corso che sto frequentando presso la Joia Academy. Avrò modo di parlarvi più avanti di questa bella esperienza di formazione, dedicata alla cucina vegetariana ma che sta regalando sorprese anche nella mia cucina quotidiana che non sempre è vegetariana.
Tra i vari intingoli visti durante il corso con Fabrizio Marino c’erano una serie di salse a base di salsa di soia, basate su equilibri tra acido, dolce e salato. Queste salse sono dette Tarè. La salsa Amashoyu è una di quelle che mi hanno colpito di più ed ho subito pensato ad un abbinamento col calamaro. Il nome è l’unione di due termini: Ama che significa dolce e Shoyu che identifica la salsa di soia.
Ecco a voi la ricetta…
Per la salsa Amashoyu
- 3 cucchiai di Tamari
- 1/2 cucchiaio di sciroppo di mele
- 1/4 cucchiaio di succo di zenzero
Per la salsa Amashoyu
- Mescolare gli ingredienti fino a formare un composto uniforme
Per i calamari ripieni (dosi per due persone)
- 2 calamari (circa 350-380g l’uno)
- 2/3 cipolle rosse
- quinoa mista
- q.b. dragoncello (anche secco)
Istruzioni
- Bollire la quinoa secondo le indicazioni insieme alle cipolle tagliate finemente
- Pulire i calamari, tagliare le ali laterali ed i tentacoli e dividerli in piccoli pezzi col coltello
- Saltarli in padella con un goccio d’acqua e sale per 3-4 minuti
- Unire il trito di calamaro alla quinoa e, aiutandosi con un cucchiai, mettere il ripieno nei calamari
- Chiudere con uno stuzzicadenti
- Infornare a 200°C per 20 minuti
- Servire cospargendo il calamaro con la salsa Amashoyu e una spolverata di dragoncello, accompagnato con fagiolini o altro contorno a piacere
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